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Il Monte Mesma

Coi suoi quasi 600 metri d’altitudine, il Monte Mesma (576 m) offre ai suoi visitatori un’invidiabile panorama del Cusio. Sulla sua sommità si trovano l’omonimo convento francescano e la chiesa, dedicata a San Francesco, dal cui sagrato, appunto, si domina il Lago d’Orta con l’isola al centro e il massiccio del Monte Rosa stagliato sul fondo.

​Due strade diverse salgono al Mesma da lati opposti: una dalla parte di Ameno e Lortallo, l’altra da Bolzano Novarese, ma su entrambe troviamo edicole di due Viae Crucis volute da benefattori locali, successivamente affrescate. Il Convento sorge sui resti di quella che fu la Rocca fortificata di Mesima, che nel XIII e XIV secolo fu teatro di scontri tra il Comune di Novara e il suo vescovo. Nel 1358 venne distrutto da amenesi e lortallesi, stanchi di soprusi e scorrerie. Gli attuali convento e chiesa poggiano quindi sulle antiche fondazioni del castrum di Mesima.

​L’idea della loro costruzione venne ai due fratelli francescani Bernardino e Giovanni Francesco Obicini di Ameno e ricevette il consenso del vescovo nel 1619. Nel 1635 si ritennero conclusi nelle murature la chiesa e il convento, con la realizzazione della cisterna per l’approvvigionamento dell’acqua. Nei secoli il Convento sopportò delle modifiche strutturali e del suo arredo.

​Oggi il complesso conventuale comprende due chiostri barocchi e la chiesa. La chiesa, a navata unica, fu oggetto di grandi lavori nel 1967. Sopra l’altare è appeso il grande crocifisso scolpito nel 1712 dallo scultore milanese Antignati. Sul sagrato si poteva ammirare, fino al 2005, un tiglio monumentale settecentesco purtroppo perito nonostante le amorevoli cure. La pianta è stata sostituita da un bellissimo olivo. Il complesso conventuale si articola intorno a due splendidi chiostri secenteschi: il primo, dopo l’ingresso, svolgeva la funzione di riparo per i pellegrini appena giunti, e il secondo, col suo antico pozzo, riserva idrica del Convento, che dà accesso alla cosiddetta “sala dello stufone” dove è conservata una grande stufa in serpentino verde scuro di Oira risalente al 1727. Accanto si apre il bel refettorio dei frati.

​A tutela del complesso religioso e della ricca vegetazione che conserva l’antica memoria di coltivazioni di viti, oggi sostituite da boschi di castagni, il Monte Mesma si trova sotto la tutela dell'Ente di Gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore